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è giusto combattere il proprio ego

È giusto combattere il nostro ego?

Nella tradizione psicoanalitica inaugurata da Freud l’ego, il nostro io, è una funzione psichica che gestisce il nostro rapporto tra il mondo interno (Es) e il mondo esterno (Super ego), una sorta di secondogenito costretto a mediare tra la prepotenza del fratello maggiore e l’irruenza del fratellino più piccolo.

Questa immagine è sicuramente quella che nella società contemporanea e nel nostro immaginario si è diffusa di più, il dibattito in realtà è ancora aperto, e quello che chiamiamo ego ha, nelle diverse culture come nei diversi campi del sapere, ancora mille sfaccettature.

La maggior parte però restituiscono una sorta di separazione tra noi e il nostro ego, come fossimo due entità separate, come due volti l’uno dinanzi all’altro in uno specchio e spesso in conflitto, in disaccordo, l’uomo nello specchio infatti spesso ci rimanda un’immagine che fatichiamo a riconoscere, fa cose che non vorremmo, dice cose che non diremmo, ci importuna, resta una parte di noi che fatichiamo ad integrare ed accettare.

Non si tratta tanto dell’immagine che abbiamo di noi quanto di “qualcuno” che determina le nostre azioni fuori dal nostro profondo desiderio, un “qualcuno” che riconosciamo spesso come un usurpatore a cui non sappiamo ribellarci. Non sempre però riusciamo a riconoscere questa dualità! a vivere questo conflitto e quando non succede viviamo nel mondo secondo gli schemi e il volere di questo “qualcuno” che non ci corrisponde veramente, che non ascolta la “nostra anima” ma va diritto per la sua strada.

Ma cos’è l’ego??

Ognuno di noi vive con un ego, l’ego è una personalità acquisita dal passato: io sono il risultato del mio passato, le nostre reazioni derivano dal passato, da situazioni non risolte, gli evitamenti, le ferite, i colpi e le perdite, insomma tutto quello che si è strutturato in me in conseguenza alle mie esperienze e all’eredità genealogica, in base a questo noi reagiamo, quello che penso debba essere fatto deve essere accettato dalla mia famiglia e dalla società, in base a questi condizionamenti si crea dentro di me il parametro di quello che posso fare e quello che non posso fare [ƒ] e andiamo nel mondo cercando di affermarlo, e ci aspettiamo che l’altro sia come noi, se uno fa come me è bene se no, sta sbagliando. é una forma di narcisismo genealogico sociale. Questi sono i limiti dell’ego che dobbiamo superare.

Cristobal Jodorowsky

L’oriente soprattutto con la sua cultura naturalmente più votata alla collettività e all’unione di tutte le cose, avverte in tanti modi di questa presenza “usurpatrice” ed anzi fonda spesso il suo ideale di salvezza nella “distruzione dell’ego”, nella sua eliminazione totale.

Il suo più alto ideale è fondersi nell’unità armonica dell’universo eliminando dentro di noi ogni traccia di ego che allontani da questo supremo intento. Le discipline legate a questa visione sono dure e faticose. L’occidente invece si è allontanato molto da questo tipo di immaginario cascando nel suo esatto opposto: l’idolatria della propria individualità e del proprio successo personale, tra queste due vie si rischia di riuscire a trovare un compromesso con quel “qualcuno” anche quando ci accorgiamo di lui. Questo crea in noi sofferenza e inquietudine.

Entrambe le strade forse sono troppo estreme per rappresentare una soluzione amorevole e che ci renda sereni. Come spesso accade l’integrazione dei due elementi ossia creare una relazione sana con questa “altra personalità” potrebbe essere una buona occasione per guarire la nostra sofferenza.

Più che lottare è importante capire a fondo cosa rappresenta questa parte di noi perché esiste e qual’è il suo compito, l’ego si forma per darci dei limiti e proteggerci, de-limita la nostra individualità, ci aiuta a definirci e a non sentirci persi in un mondo di infinite possibilità.

I limiti che per un determinato periodo della nostra vita hanno accompagnato il nostro essere, sostenendolo, dandogli forma (de-limitandolo), ad un dato momento, proprio per aprire le porte alle mille possibilità del nostro essere, deve poter farsi da parte per permetterci di cambiare forma ed adattarci, quando l’ego è troppo rigido non ci permette di trasformarci e di adattarci al flusso continuo della vita, per questo è giusto “combatterlo” come il becco del pulcino lotta contro la scorza dura del suo guscio, ma non si sognerebbe mai, potesse farlo di odiare la tana che gli ha permesso di crescere.

le energie che si muovono in te sono piene di possibilità infinite, possibilità che non conosciamo, quello che si crede essere il proprio io è un limite che una parte di te si da…l’avventura è accettare di muoversi verso quelle altre, per farlo però bisogna prendere la decisione di morire ogni istante e cioè di giocare al gioco della NON affermazione egotica, e farlo senza giudicare i propri risultati ma farlo con la consapevolezza che una tendenza molto potente che fa parte dell’animale uomo, e bisogna rispettare l’animale che siamo senza giocare contro di lui ma con lui, è una lotta ma sportiva, amorevole, non una lotta per uccidere, una lotta per diventare più abile e forte, è il proprio training da guerriero della vita, giocare con l’animale ego non deve essere una sofferenza ma una gioia, se vuoi impegnarti in questo non ci sarà nulla di cui soffrire ma sarà un lavoro lungo e paziente, dovrai trovare delle tattiche, delle strategie, delle pratiche e arriverai piano piano a domarlo.

Cristobal Jodorowsky

Amorevolmente “il nostro ego” anche contro il nostro profondo desiderio ha lo scopo di salvarci la vita, di proteggerci dai dolori, dalle sofferenze, dagli errori, tutto ciò che accade è perfetto! forse un pò disfunzionale 😉 ma ha un suo senso d’amore e dobbiamo saper riconoscere la sua bellezza, per eliminare il conflitto che ci opprime.

Non bisogna avere la superbia di lottare contro l’ego perché è superbia! lavora con lui, impara da lui, cresci, capisci, osservalo, comprendilo, c’è una ragione per cui è così, ha sofferto, ha molto sofferto nella sua vita, quindi lottare contro l’ego è screditare la sua profonda sofferenza.

Cristobal Jodorowsky

Il nostro ego non è un nemico ma un’enciclopedia di tutto quello che ci può difendere, è tutto quello che sappiamo fare per difenderci, se solo solo imparassimo a dialogare, ascoltare i suoi consigli e a volte decidere che nonostante le sue paure semplicemente non c’è alcun pericolo per noi.

Tarologo e Counselor Gestaltico. Frequento il percorso iniziatico Metamundo di Cristobal Jodorowsky nel triennio 2016-2018 dove incontro la psicomagia, lo psicosciamanesimo e l’ultilizzo dei Tarocchi come strumento introspettivo e di indagine interiore. Ispirato e guidato da questa esperienza nel 2017 avvio l’iniziativa Psico Tarot Evolutivo, con la quale organizzo letture, laboratori, corsi e seminari sui Tarocchi di Marsiglia. www.psicotarotevolutivo.it

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